committente: |
Committente Edilizia Veggis/Edilizia Alvigi |
Progetto e Direzione Lavori arch. Luca Tonelli, ing. Fabrizio Tonelli, arch. Gianfranco Tonelli |
Indagine Storica prof. Enrico Valeriani |
Consulente alle strutture ing. Tommaso Mazzetti |
Collaborazioni al rilievo arch. Corrado Martegiani, arch. Vincenzo Rigoli, arch. Paolo Valentini |
Documentazione Fotografica sig. Luciano Buffa |
Anno 1987 |
L’edificio, situato in Piazza Montecitorio, è sottoposto a vincolo dalla SBAAR perché “notevole opera eseguita intorno all’anno 1735…”. La valorizzazione e la bonifica dei tessuti storici e monumentali, che nella città di Roma hanno una forte rilevanza, comportano una notevole complessità operativa ed una continua sensibilità critica sia in fase progettuale che durante la lavorazione. L’organismo deve infatti essere pienamente recuperato nella sua essenza tipologica e morfologica, adeguato alle esigenze del tempo, cogliendo ed evidenziando i tratti essenziali delle lavorazioni compiute nel passato.
L’analisi
La ricerca storica evidenzia un edificio particolarmente complesso, adiacente Palazzo Capranica, che vede la luce nell’attuale consistenza prospettica nel 1732 su progetto di Mauro Fontana; la facciata è conseguenza di una serie di demolizioni volute da Papa Clemente XII per consentire un importante accesso alla Curia di Piazza Montecitorio. Il Palazzo, che fino ad allora è retrostante del più noto Palazzo Capranica, acquisisce la sua individualità correlata al Palazzo Montecitorio e diviene quinta essenziale della omonima Piazza. All’inizio del 1900 hanno luogo importanti lavori di consolidamento generale, di sopraelevazione e di ristrutturazione dei cortili interni, che ci consegnano l’attuale disposizione. Le tracce delle originarie strutture e degli interventi eseguiti nel tempo che vengono riscontrati con l’avanzare dei lavori sono dettagliatamente analizzati e per il recupero vengono eseguiti particolari tipi di progettazione.
Il progetto
Lo schema progettuale prevede:
1) La salvaguardia dell’organismo originario con conservazione delle maglie murarie primarie tramite la demolizione di gran parte delle tramezzature interne e la realizzazione o il ripristino di aperture murarie per facilitare il percorso rotatorio.
2) La demolizione delle tramezzature interne che consente l’eliminazione dei percorsi longitudinali e dello schema novecentesco dei corridoi.
3) L’inserimento di interpareti modulari per consentire una notevole flessibilità interna.
4) Un sistema di controsoffittature negli spazi comuni dove poter collocare l’impiantistica principale.
5) La realizzazione dei servizi verso i cortili e verso gli interni comporta un alleggerimento delle facciate principali ed un migliore raccordo dei percorsi interni.
L’intervento
Le facciate principali, il portone d’ingresso, i vani scale ed alcune murature sono state oggetto di progettazione particolare.
Le Facciate
L’indagine stratigrafica condotta di concerto con l’ Istituto Centrale del Restauro ha posto in evidenza una stratificazione di pitture eseguite nel tempo. L’indagine storica ed archivistica ha permesso di risalire al progetto di Mauro Fontana (1732), e di trarre da questo indicazioni sull’originaria coloritura della facciata, che presentava al momento dell’intervento una colorazione rosso mattone del tipo piemontese. L’opera ha consistito nel recupero delle originarie linee architettoniche evidenziando la parte centrale come da progetto del Fontana, mentre lo zoccolo basso, il cornicione, il parapetto delle terrazze e le cornici (paraste e marcapiani) sono state evidenziate da un trattamento di falso travertino.
Le Scale
Le scale in marmo novecentesche sono state restaurate attraverso la semplice lucidatura in loco dei materiali. Le pitture alle pareti, con la tecnica del tono su tono, hanno evidenziato le cornici ed i rilievi presenti. Nei vani scala e negli androni sono state inoltre ripristinate le camere a canne dei soffitti con metodi analoghi a quelli tradizionali.
Il Portale
L’indagine non distruttiva ha posto in evidenza una situazione di degrado del travertino causata da agenti atmosferici e tracce di aggressione dallo smog. Inoltre diverse parti di travertino, in particolare le modanature e le volute, si presentavano distaccate e particolarmente degradate.
Le Murature
L’indagine dopo la stonacatura, confrontata con gli elementi che emergono dalla relazione storica, ha evidenziato i numerosi interventi e le tecniche costruttive usate nel tempo. Nei piani bassi, soprattutto limitrofi a Palazzo Capranica, sono evidenti i segni di murature precedenti il periodo rinascimentale che probabilmente costituivano l’originario tessuto murario di case adiacenti il principale Palazzo Capranica. Nei piani più alti verso le facciate principali sono evidenti i segni delle ristrutturazioni del primo ‘900 soprattutto nelle chiusure di vani porta. I solai totalmente ristrutturati durante i lavori eseguiti nel 1920 sono in ferro e laterizio. Si è proceduto al loro consolidamento tramite il raddoppio delle travature esistenti, al fine di limitare le notevoli frecce d’inflessione.